La Fortezza di Monte Acuto

I nostri territori sono ricchi di siti archeologici e luoghi di memoria collettiva, supporto materiale e figurativo di un libro ordinatamente scritto nei secoli e verso cui abbiamo “patria potestas”.

Uno di questi siti è la fortezza medievale di Monte Acuto, a cavallo tra la parte occidentale e quella orientale dei Monti Lepini, tra gli antichi territori di Campagna e Marittima, sentinella, assieme a Monte Cacume e Asprano, dei possedimenti degli allora potenti Conti De Ceccano.

Un luogo smarcato rispetto ai grandi collegamenti storici e quindi difficile da raggiungere; eppure (o perciò) così perfettamente funzionale ad un ottimale sistema di difesa territoriale.

Il primo documento scritto che dà notizia di Castrum Monteacuto è un testamento datato 5 aprile 1224. Della sua fondazione, però, non si sa nulla e dunque, ci si affida al postulato storico dell’incastellamento, datando il sito “intorno
all’anno mille”.

Quando si parla di “incastellamento” bisogna distinguere la necessità di proteggersi da quella di proteggere, che nel fine ultimo certamente coincidono, ma non nelle motivazioni generatrici del fenomeno.

Il castello di Monte Acuto, corrispondendo ad una strategia più militare che civile, appartiene al secondo caso.

Il Borgo a “sacco”, infatti, è minuscolo e l’hinterland alquanto impervio e di difficile supporto alla coltivazione, seppure ottimo per l’allevamento dei cavalli, cui i De Ceccano sembra si dedicassero con successo; mentre gli attributi di
“difesa attiva” della fortezza ancora “visibili”, ma anche quelli ormai solo intuibili, si mostrano in tutta la loro importanza tipologica.

Se le sue origini però sono sconosciute, qualche informazione utile relativamente al suo abbandono, o distruzione, la otteniamo da un documento del 1476, dove la roccaforte è definita “castrum dirutum”, cioè castello distrutto e che ci porta a considerare, genesi e durata del complesso, tra l’anno mille e la metà del XV secolo: cioè meno di 500 anni, genesi che si sovrappone all’ascesa e decadenza della potente famiglia Ceccanese.

Sotto l’aspetto geografico, Monte Acuto rappresenta il punto di confine tra i territori di Maenza e Giuliano e insiste su di un cucuzzolo a 826 m.s.l.m. con una visuale molto ampia sui due versanti, a dimostrazione di un’efficace postazione
strategica sotto l’aspetto militare.