Escursione Guidata

dal 2001 un appuntamento immancabile

Come da tradizione, nata nel 2001, ogni anno, a cavallo dell’ultima settimana di agosto e la prima di settembre, la Pro Loco di Maenza organizza un’escursione guidata per accompagnare i partecipanti alla scoperta del territorio e delle montagne che circondano Maenza.

La passeggiata diventa un momento di convivialità: si pranza tutti insieme all’aperto, assaporando piatti tipici della cucina maentina, si gioca, si scherza, si condividono pensieri. Non mancano nemmeno i momenti culturali, con la lettura di poesie.

Edizione 2020 – Sentiero Monte Acuto – Monte Calvello

Il sentiero inizia nei pressi della chiesetta rurale di S. Luca, in località M. Acuto di Maenza. Si snoda lungo le creste delle montagne se segnano un confine naturale tra i due Comuni di Giuliano di Roma e Maenza, fino a giungere sulla cima di M. Calvello con ridiscesa in località i “Colli” nei pressi di un rifugio di montagna privato dove è possibile sostare al riparo dal sole e da un eventuale pioggia. Per la maggior parte della sua lunghezza, il sentiero si mantiene ad una quota di circa 850 metri.

Il percorso è di difficoltà media, relativamente tranquillo da percorrere ma di media lunghezza (circa 5 Km) e con presenza di probabili ostacoli (es. rocce, rami caduti, etc.). Sono assenti sorgenti lungo il percorso. All’inizio del percorso, con una piccola deviazione sulla cima di M. Acuto, è possibile osservare gli antichi ruderi dell’antico “castro” di M. Acuto.

Il percorso è caratterizzato da una vegetazione che transita da un tipo continentale (faggi e carpini) fino alla classica macchia mediterranea caratterizzata da boschi di leccio. La fauna locale è caratterizzata da volpi, tassi, istrici, faine, donnole, lepri e cinghiali. Più rari da osservare lupo, gatto selvatico e l’aquila reale.

Descrizione percorso
Quota massima: 917 m
Quota minima: 717 m
Difficoltà: EM – Escursionista Medio
Lunghezza: 5 Km
Tempi di percorrenza: 2 h

 

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Altri itinerari escursionistici

Sentiero Monte Acuto - Monte Calvello

La salita verso il Monte Calvello (920 m) è una facile escursione che, grazie alle sue due varianti, permette di ammirare ambienti diversi e caratteristici del Sud dei Monti Lepini, oltre a tipici paesaggi seminaturali creati in tempi storici dai pastori che abitavano questi luoghi.

Descrizione percorsi

Sintesi 734
Difficoltà: T
Lunghezza: 2.40 Km
Quota massima: 547m slm
Quota minima: 334m slm
Dislivello: 253m
Tempo di percorrenza: 30′

Sintesi 735a
Difficoltà: E
Lunghezza: 2.49 Km
Quota massima: 787m slm
Quota minima: 547m slm
Dislivello: 256m
Tempo di percorrenza: 45′

Difficoltà: E
Lunghezza: 2,35 Km
Quota massima: 787m slm
Quota minima: 547m slm
Dislivello: 286m
Tempo di percorrenza: 45′

Dall’inizio di Via la Valle (334m), davanti al Totem descrittivo del percorso, si sale seguendo il sentiero 734 lungo la strada asfalta in direzione della località “La Vaccara” (547m) da dove è possibile arrivare alla località d’arrivo “Cesa Caluvejo” (790 m), alle pendici del Monte Calvello, mediante due differenti sentieri (735a e 735b) di lunghezza e tempi di percorrenza simili. Durante il tragitto lungo il sentiero 734 fino all’arrivo a “La Vaccara” è possibile ammirare il paesaggio della vallata sottostante, l’estremo settentrionale dei Monti Ausoni e il promontorio del Circeo. In base alla scelta del percorso per giungere alla località d’arrivo sarà possibile godere di due paesaggi ed ambienti distinti ma entrambi caratteristici dell’area. Il sentiero 735a prosegue su una sterrata fino alla località “Colle di Mezzo” e lungo il suo tragitto è possibile continuare ad ammirare il paesaggio iniziale osservato lungo il sentiero 734 e parte della Valle dell’Amaseno. Questa parte del sentiero è interamente esposta in quanto incendi passati e recenti hanno completamente distrutto la pineta di pino domestico che la caratterizzata, oggi è presente una bassa macchia mediterranea con diffuse praterie ad ampelodesmo mauritanico. Dalla località “Colle di Mezzo” il sentiero prosegue entrando in un bosco umido che sale lungo un vallone dal quale. Dal caratteristico bosco umido si passa alla lecceta mediterranea per poi emergete nei tipici prati-pascoli, creati in tempi storici dall’uomo per il pascolo del bestiame, della località “I Colli” in prossimità del rifugio della “Cesa Caluvejo”.

Il sentiero 735b prosegue lungo una carrareccia attraverso ciò che rimane della pineta di pino domestico duramente colpita da un incendio recente di cui è ancora possibile osservane i segni. Dalla pineta si passa in una lecceta che viene attraversata lungo un vecchio tratturo, in passato molto usato dai pastori per portare il gregge sui pascoli. Il percorso prosegue in salita fino all’arrivo alla località “I Colli” e lungo questo tratto è possibile osservare parte dell’estremo Sud dei Monti Lepini, in particolare Monte Pizzone (1313 m), Monte Semprevisa (1536 m), Monte Gemma (1439 m) e, in situazioni favorevoli, anche Monte Capreo (1421 m). In entrambi i due sentieri 735a e 735b sono presenti resti delle capanne (seggi) dei pastori che vivevano fino a 40-50 anni fa sulle montagne ed utilizzati anche da chi si rifugiava in montagna per sfuggire alla guerra durante la Seconda Guerra Mondiale. Diverse specie animali sono presenti nell’area e, anche se schive, è possibile rilevarne la presenza grazie alle tracce da loro lasciate. Tracce comuni e piuttosto semplici da riconoscere sono quelle lasciate, ad esempio, da: volpe, donnola, faina, istrice, tasso e lepre europea. Tuttavia, è stata osservata la presenza anche di altre specie animali più illusive come: scoiattolo, gatto selvatico, lupo. Sono altresì presenti diverse specie di rettili quali: ramarro, vipera, biacco, cervone, etc.